Storie di vita di un prestigiatore: Presa di coscienza.
Due sono i criteri di scelta quando decido di andare a vedere un film: il primo il cast di attori, perchè se ci sono attori bravi, difficilmente corri il rischio di vedere un film brutto, il secondo le storie vere, perché quando vai a vedere un film tratto da una storia vera non puoi fare i conti con la tua coscienza, non puoi falsare la realtà e rischi di cambiare giudizio su un argomento di cui fino a 10 minuti prima, non sapevi nulla, a volte quasi nulla o forse sapevi ma in maniera sbagliata lipitor cost.
Alcuni anni fa, lavoravo in un agenzia di Management artistico e tra i tanti artisti con i quali ho avuto l’onore di lavorare, uno di questi è stato Luigi Pelazza delle Iene. Costruire un servizio non è semplice, metti tutto in gioco con occhio lucido, cercando di rimanere fuori da ogni giudizio personale, la realtà solo quella, da ogni angolo da cui la guardi.
Luigi fece un servizio molto forte sul fenomeno Pedofilia e ricordo che ne uscì scosso, non tanto per il fatto di per se che crea una rabbia ed una violenza di reazione indefinibile ma sulla presa di coscienza di cosa è effettivamente un pedofilo: un malato e come tale, il malato va preso in cura, va guarito dal suo male, scavando nel perché dell’azione perseguita dove poi alla fine, scopri che il 98% dei casi a loro volta ha subito violenze, un ripetersi di azioni dove molti sanno, molti tacciono, per vergogna o paura di non farcela, di essere giudicati.
Ma l’argomento che mi preme sottolineare nella forza di Spotlight (per il quale a mio parere il premio Oscar lo avrebbero dovuto assegnare all’attore Liev Schreiber che interpreta il direttore del Globe di Boston) non è tanto che in un’indagine di quella portata ha condannato più di 259 preti solo a Boston con più di 1000 vittime coinvolte e aver accesso una miccia a livello mondiale nell’ambito della chiesa, ma sul fatto che una vera indagine dovrebbe e deve avere il coraggio di arrivare a scardinare un “Sistema” quando questo lede i diritti dell’essere umano.
La cosa inquietante di questa dura realtà, non è tanto la figura del pedofilo che spesso si cela e nasconde nell’ambito delle mura familiari, ma del prete pedofilo, che forte della sua missione nella parola di Dio con la quale dovrebbe aiutare i più deboli, fa leva proprio sui di essi utilizzando quella parola per abusarne.
Un bambino si affida a quella parola e di chi la predica e di tutto quel che fa per mettere in atto ed in quella fiducia si cela la violenza, che non è parola di Dio. E il sistema cosa fa? non denuncia ma insabbia, non scomunica, sposta il problema nascondendo alla comunità l’entità del problema stesso ed il problema imperterrito continua a perseguire le sue malefatte a danno della società e della sacralità della famiglia come istituzione e di tutti i pilastri sui quali una società onesta dovrebbe gettare le sue basi, il cosiddetto significato di Res Pubblica in poche parole.
Quando il problema esce nuovamente fuori, il sistema insabbia ancora una volta e nuovamente sposta il problema. Cristo Santo, parliamo di bambini che vengono abusati da figure che dovrebbero rappresentare la parola di Dio, e non voglio fare di tutta l’erba un fascio, vi prego, di preti bravi ne conosco e li frequento, mica sono tutti uguali.
La cosa che non possiamo più accettare è il sistema e in tutto il mondo, nella fatti specie in Italia, mi rendo conto che sono poche le persone oggi che stanno scavando nel nostro sistema, politico, sociale, sanitario, economico, scolastico, familiare, della cultura per far capire che cambiare è possibile, basta approfondire.
Ecco perché Spotlight mi è piaciuto, non solo per la presa di coscienza e del valore della parola Verità, ma perché se sei intelligente capisci che cambiare si può, è necessario solo avere il coraggio di scavare e mettere in luce il problema e decidere cosa fare, da che parte stare, ed oggi non c’è più una mezza misura o sei onesto o sei disonesto.
Questa sera una mia amica mi domanda in un post in comune come faccio? Beh cara Patrizia, decido di prendere posizione sul sistema, forse non lo cambierò mai, ma posso educare i miei figli a costruire le loro risposte informandosi, leggendo per poi decidere cosa fare rimanendo con il cuore in pace nella consapevolezza che a lungo termine non avrò nulla di cui vergognarmi.
Ognuno di noi dovrebbe vedere un film come Spotlight con i propri figli per poi aprire un dibattito a casa sul significato della parola coraggio, verità, presa di coscienza, perché solo così creeremo uomini liberi in una società realmente libera, in caso contrario, possiamo avere tutte le cose belle di questo mondo che ci rendono materialmente liberi, ma non saremo mai degli uomini liberi nello spirito.
Sono felice di considerarmi un artista, sono felice di utilizzare un claim come Stupire, Comunicare, Educare perché in quelle 3 parole ho trovato il mio modo di cambiare il sistema. A volte comunico bene, altre volte meno bene, ma quello che traspare è la passione svolta con onestà e questo talvolta basta e avanza.
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