ATTENTI AI VENDITORI DI “FUMO”
L’altro giorno mi sono imbattuto su linkedin, su un interessante post di Fabrizio Cotza, di cui allego Link “Ti affideresti ad un dietologo grasso?“. Il post aveva diverse sfumature. Li per li avrei risposto assolutamente no, ma sarebbe stata una risposta di pancia, sopratutto per la foto che Fabrizio ha inserito.
Poi ho rallentato il mio pensiero, mi sono preso il mio tempo per riflettere ed ho attivato consapevolmente uno dei Bias mentali che preferisco, quello dell’illusione della frequenza.
State aspettando un figlio, a breve diventerete madri o padri? ecco che tutto quello che vi circonda parlerà di pannolini, cacca, nanna, Ikea. Ed ecco che mi si è aperto il mondo ed ho avuto la risposta che cercavo.
Nulla è come appare
Al post provocatorio avrei risposto si, perché magari, dietro quella foto “estrema” di Fabrizio, si cela una persona che può avere avuto problemi di tiroide e quindi essere ingrassata a dismisura. Di conseguenza questa persona potrebbe avere deciso di aiutare le persone con problemi di obesità.
E questo fa riflettere, perché spesso ci appoggiamo alle persone che trasmettono qualche cosa di forte, quel cambiamento che noi non riusciamo a fare con noi stessi, ed allora gettiamo al vento le nostre ancore di salvezza e le affidiamo alle persone sbagliate.
Nulla è come appare
Ma noi continuiamo ad affidarci alle persone che appaiono come noi vorremmo essere, perché il nostro desiderio è essere migliore di quel che siamo, li dove purtroppo non siamo capaci di vedere e comprendere le nostre potenzialità.
Leggete il bellissimo post di Filippo Poletti su linkedin su Enzo Muscia.
Oppure l’outing bellissimo di Laura Giannotti dopo un colloquio con un HR che le domanda “cosa ha lei di differente dagli altri speaker motivazionali”
Queste sono realtà vere, vissuti importanti, e concreti dai quali dovremmo prendere realmente esempio. Mi domando però, come se avessi 5 anni (cit. Philadelphia), perché le aziende non scelgano anche le persone normali , che non hanno vinto 3 guiness dei primati o hanno rifatto nascere un’azienda, ma semplicemente, dopo essersi ritrovati a 43 anni, licenziati, senza un posto di lavoro, si sono riinventati dal nulla.
Un giorno racconterò la mia storia, il mio cambiamento. Non sono diventato ricco, non ho raggiunto la felicità assoluta che non esiste, ma ho raggiunto la serenità cche mi permette di scegliere dove andare, con chi lavorare, e sopratutto dire di no quando i miei 3 cervelli mi fanno capire che la scelta che sto facendo, anche se economicamente importante, ma non mi fa stare bene.
Nulla è come appare
Ed ecco che le persone si rivelano per quello che sono, ma quando sono sul palco e vendono motivazione, la loro unica motivazione diventa il conto in banca che aumenta ed i clienti che sono disposti a comprare il prodotto.
Se volete motivare realmente le persone, fategli toccare con mani la realtà, inseriteli in un contesto reale dove devono mettersi in discussione, offrite in azienda, non solo dei corsi motivazionali, ma anche percorsi dove ci si mette in discussione toccando con mano problematiche che non vediamo o che percepiamo in maniera errata.
Nulla è come appare
Per imparare ad andare oltre, dovremmo essere capaci di guardarci dentro, con grande coraggio e scoprire chi siamo. Fingere di essere altro, sapendo che quella finzione tocca le fragilità dei deboli, non è eticamente corretto.
Conclusione: come nei colloqui di lavoro, consiglierei agli HR delle aziende di non cercare solo personaggi straordinari che hanno cambiato il mondo, ma anche le persone normali che hanno reso eccezionale la loro vita con valori semplici, azioni concrete, silenziose e mirata al vero cambiamento, quello dentro noi stessi e non la proiezione dei successi solo ed unicamente economici, politici e finanziari.
Vi assicuro che trovarsi senza lavoro dall’oggi e domani e riprendere in mano la propria vita, è qualche cosa di molto, ma molto potente.
Abbiate fiducia in voi stessi e selezionate le storie legate ai cambiamenti, perchè il primo cambiamento dovrebbe partire dal coraggio di scoprire se stessi per poi, con raziocinio, donarlo al prossimo.
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